Estrazioni dentali e domande frequenti

Le estrazioni dentali rappresentano una delle terapie più frequenti in odontoiatria ancora oggi.

Fanno parte del capitolo più ampio della chirurgia odontostomatologica (o chirurgia orale) che si occupa anche di estrazioni di radici o di denti inclusi o semi-inclusi nell’osso oppure di asportazione dell’apice del dente coinvolto in processi infiammatori non trattabili con la sola endodonzia (apicectomie), asportazione di cisti e piccole neoformazioni del cavo orale, elevazione del pavimento del seno mascellare mediante innesto di materiali bioattivi a scopo implantoprotesico, estrazione anche di denti sani in casi di affollamento dentario ai fini di una corretta terapia ortodontica. La chirurgia odontostomatologica include anche l’implantologia e tutti gli interventi chirurgici eseguiti a scopo preimplantare, come chirurgia ricostruttiva ossea, innesti ossei con osso del paziente o sintetico, rigenerazione ossea guidata con membrane.

Le estrazioni dentali dei denti del giudizio rappresentano un evento frequente, che spesso riguarda persone giovani, mentre il più delle volte le estrazioni dentali degli altri denti hanno luogo con una visita in età più avanzata, per motivi di salute legati a carie o infezione parodontale. La piorrea a volte obbliga ad effettuare estrazioni di molti denti un una unica seduta.

Di gran lunga l’intervento più frequente è quello dell’estrazione dei denti del giudizio inclusi completamente o parzialmente, spesso a causa di disodontiasi.

Cos’è la disodontiasi?

La disodontiasi è la difficoltà nella eruzione di elementi dentali in genere dovuta a mancanza di spazio utile o all’ orientamento scorretto del dente. È un evento tipico dei terzi molari o denti del giudizio (ottavi) mal collocati, ma anche dei canini e dei secondi molari superiori. Anche la dentatura decidua (denti di latte) può presentare problemi di disodontiasi.

Quali sono i sintomi della disodontiasi?

Dolore persistente alle arcate dentali durante l’età dello sviluppo della mandibola. Il dolore principalmente deriva dall’infiammazione (infezione batterica) della gengiva e dei tessuti che coprono o che sono attorno al dente.

Come si effettua l’estrazione di un dente del giudizio?

L’estrazione può essere un intervento più o meno semplice a seconda della situazione globale. È spesso più facile l’estrazione da soggetti giovani; inoltre, il dente del giudizio superiore può essere – a parità di condizioni – estratto più agevolmente di quello inferiore. A seconda dei casi, sarà fatta con o senza punti di sutura, o con diversi tipi di anestesia in intervento ambulatoriale. L’estrazione di un dente del giudizio completamente fuoriuscito è il caso più semplice e di solito non richiede accorgimenti particolari a parte l’anestesia locale e l’uso di un adeguato antidolorifico per uno o due giorni successivi. Anche l’estrazione di un dente del giudizio incluso è un intervento in genere eseguibile in anestesia locale.

Il decorso dopo un intervento di routine è in genere rapido. Gonfiori e perdite di sangue sono possibili per diverse ore dopo la visita. Se la perdita è moderata, è da considerarsi normale durante il primo giorno dopo l’estrazione. In questi casi il paziente può mordere su una garza o su un fazzoletto di stoffa inumidito oppure su una o due bustine di te bagnate e strizzate. Per ridurre il gonfiore e la necessità di antidolorifici si consigliano impacchi di ghiaccio all’esterno della bocca, mentre sono sconsigliati cibi caldi, sigarette, caffè ed alcool, come anche risciacqui energici. I denti del giudizio inclusi possono essere estratti attraverso interventi in anestesia locale senza gravi disagi per il paziente.

Riteniamo sbagliato ricorrere all’anestesia generale per l’estrazione dei denti del giudizio, salvo casi di pazienti fobici o con handicap. In tutti gli altri casi riusciamo a metter il paziente a suo agio e a fargli passare l’ansia che a volte prova prima della visita.

Se devono essere estratti tutti e quattro i denti del giudizio spesso lo si fa in due volte per ridurre il disagio al paziente: si estraggono i due denti di un lato in una prima seduta e gli altri due dell’altro lato in una seconda. Poiché l’estrazione del dente del giudizio superiore è in genere piuttosto veloce si dedica un po’ più di tempo a quello inferiore.

I denti inferiori spesso sono più impegnativi e meritano la dovuta cura ed attenzione. Possiamo dire con soddisfazione, tuttavia, che il protocollo che utilizziamo riduce al minimo le complicanze ed i disagi. Le istruzioni, anche scritte, che diamo al paziente sono tali da accompagnarlo adeguatamente attraverso la fase di guarigione. La nostra costante presenza anche durante sabati, domeniche, festività e ferie fa sì che egli si senta sempre seguito e possa ricevere rapidamente una risposta ai suoi dubbi e domande.

Estrazione del dente del giudizio superiore

L’estrazione del dente del giudizio superiore è in genere, a parità di condizioni, più agevole dell’estrazione del dente del giudizio inferiore. In base ai singoli casi può essere fatta con o senza punti di sutura oppure con diversi tipi di anestesia.

Estrazione canino

Il canino è un dente fondamentale per la salute di tutta la bocca e solo raramente si procede con la sua estrazione. Per questo motivo prima di procedere all’estrazione del canino è necessaria un’attenta valutazione da parte dello specialista.

Estrazione molare

In alcuni casi i molari possono essere estratti anche se non vi è alcun problema di salute o infezione dentale. Talvolta il motivo per cui si effettua l’estrazione di un molare è quello di evitare possibili disturbi futuri, come ad esempio una malocclusione dentale, un’infiammazione gengivale o altri problemi di salute orale.

Fa male estrarre un dente?

Assolutamente no. Sia durante la fase del trattamento, sia durante la guarigione il paziente riceve una dose di anestesia sufficiente a togliere qualunque sensibilità e poi dei farmaci adeguati al controllo del dolore successivamente. Siamo confortati dal fatto che spesso il paziente ci dice che non si è nemmeno accorto del momento in cui il dente è stato estratto.

Se c’è un’infezione si può fare un’estrazione?

Ci sono casi in cui un dente ha sviluppato un’infezione acuta che è meglio curare prima dell’estrazione, tenendo a bada il dolore con antidolorifici mentre l’antibiotico elimina l’infezione. Ma qualche volta, sotto copertura antibiotica, può essere meglio estrarre il dente subito. In casi di infezione cronica va valutata la situazione e, con adeguata attenzione durante la fase di anestesia, il dente può essere messo completamente “a dormire” e poi estratto.

E’ sempre opportuno estrarre il dente del giudizio?

Dopo la visita con il dentista va fatto un bilancio dei fattori pro e contro il trattamento. Citiamo alcuni fattori pro estrazione: dente senza antagonista (non serve a masticare), dente impossibile da pulire (si carierebbe e sarebbe da togliere in condizioni più difficili), dente con tasca parodontale anteriore (mettere assolutamente sotto controllo i problemi parodontali per salvare il dente davanti, molto più importante del dente del giudizio), dente con carie profonda (non devitalizzabile e destinato a cariarsi di più), necessità del paziente di avere una situazione priva di sorprese.

Tra i fattori contro l’estrazione: insufficiente apertura della bocca, desiderio contrario del paziente. Quando vi sono problemi di articolazione della mandibola non sono facilmente prevedibili gli effetti dell’estrazione.

In ogni caso ben difficilmente oggi si considera di qualche utilità il dente del giudizio per fare un ponticello con altri denti anteriori: l’implantologia oggi ha risolto brillantemente il problema.

Un criterio guida comunque resta fondamentale: è in grado il paziente di tenere ben pulito il dente del giudizio (con filo e spazzolino usati costantemente)? Se la risposta è sì l’estrazione forse può anche essere spostata in là nel tempo.

Tutti i denti inclusi devono essere estratti?

No, altri denti inclusi, ad esempio canini, possono essere riportati nella loro corretta posizione attraverso un semplice intervento di scopertura di una parte del dente e un successivo trattamento ortodontico.

Possibile che l’ortodonzia preveda l’estrazione dei denti?

L’ortodonzia in genere prevede il trattamento ortodontico senza ricorrere ad estrazioni dentali. Infatti utilizzando tecniche di ortodonzia moderne e iniziando le cure in età precoce è possibile evitare estrazioni dentali. Non avrebbe infatti senso procedere all’estrazione di un dente in salute. In ortodonzia quindi le estrazioni sono consigliate solo in casi estremi come inclinazioni dentali eccessive.

Quali altri interventi vengono effettuati nel vostro studio?

Gli interventi che eseguiamo spaziano in tutti i campi della chirurgia. Oltre alle già indicate estrazioni di denti del giudizio complessi, di denti inclusi, etc effettuiamo rimozioni di cisti, di tessuti patologici, frenulectomie superiori ed inferiori, allungamenti di fornice per stabilizzare protesi instabili, etc.

Altri interventi chirurgici vengono effettuati nel campo dell’endodonzia (APICECTOMIE), dell’implantologia (INNESTI OSSEI, RIALZO DEL SENO MASCELLARE), della parodontologia (LEMBI DI CHIRURGIA RESETTIVA per rimodellare l’osso, INNESTI LIBERI E DI CHIRURGIA MUCO GENGIVALE per correggere l’estetica o la ipersensibilità delle radici), della conservativa (ALLUNGAMENTO DI CORONA per curare carie profonde) etc.